venerdì 26 novembre 2010

Parapsicologia.


La parapsicologia (più raramente detta metapsichica) è la disciplina che si propone di studiare con metodi scientifici  tre categorie di fenomeni anomali: poteri psichici, interazione tra mente e materia e sopravvivenza alla morte. La parapsicologia non è lo studio di ogni fenomeno paranormale , nonostante si occupi di dimensioni e di fenomeni inerenti a processi estranei alle comuni e note leggi fisiche e alle esperienze sensoriali, ma comunque attribuibili alla psiche dell'uomo. Alcune organizzazioni, come l'Associazione Parapsicologica (Parapsychological Association, Inc.), sostengono l'esistenza di talune forme di abilità psichiche paranormali in base ai risultati dei loro test .
La comunità scientifica tuttavia non ritiene provata l'esistenza di fenomeni paranormali]. Oggetto di critica sono sia i metodi utilizzati negli studi, sia i risultati ottenuti. La comunità scientifica ed accademica è unanimemente schierata nel considerare la parapsicologia una pseudoscienza vista la mancanza, in più di un secolo di ricerche, di alcun tipo di prova oggettivamente verificabile circa l'esistenza di abilità paranormali.
Un'po' di cenni storici:
l termine parapsicologia fu coniato intorno al 1889 dallo psicologo Max Dessoir. Il termine fu poi adottato da J.B.Rhine nel 1930 in luogo di "ricerca psichica" al fine di indicare un significativo discostamento dalle metodologie di laboratorio allora utilizzate  Il termine deriva dal greco παρά (para) e psicologia. I parapsicologi indicano i fenomeni psichici oggetto della loro ricerca con il termine "Psi", termine che intende essere descrittivo senza che vi sia sotteso un meccanismo.
Albori.
Nel 1882 venne fondata a Londra la Society for Psychical Research (SPR). La istituzione di tale società fu il primo passo che gli scienziati fecero per organizzarsi al fine di investigare i fenomeni paranormali. I primi associati furono filosofi, studenti, scienziati, educatori e politici come Henry Sidgwick, Arthur BalfourWilliam Crookes, Rufus Osgood Mason and Charles Richet.. L'SPR distinse i propri studi in diverse aree: telepatia,ipnosi, fenomeni di Reichenbach, esperienze di apparazioni, e gli aspetti psichici dello spiritismo. Uno dei primi lavori svolti dall'SPR fu il "censimento delle allucinazioni" volto a ricercare esperienze di apparizioni eallucinazioni in persone sane prive di problemi psichici. Tale ricerca fu il primo tentativo di dare una valutazione statistica dei fenomeni paranormali; la successiva pubblicazione del rapporto, nel 1886, Phantasms of the Living costituisce ancora oggi un fonte importante per la ricerca parapsicologica. L'SPR divenne un modello per altre associazioni simili che sorsero in altri paese europei e negli Stati Uniti d'America verso la fine del XIX secolo. Nel 1885 a New York City nacque l'American Society for Psychical Research (ASPR) soprattutto grazie al supporto dello psicologo William James .
Oggi sia la SPR che la ASPR continuano le loro ricerche su fenomeni psi. Il fine della SPR è dichiarato in ogni numero del proprio giornale: esaminare senza pregiudizio e con spirito scientifico quelle facoltà dell'uomo, reali o supposte, che appaiono inespicabili a qualsiasi ricognizione generale .

L'era di Rhine.

Nel 1911 la Stanford University divenne il primo istituto accademico negli Stati Uniti a studiare la percezione extrasensoriale (ESP) e lapsicocinesi in laboratorio. I lavori erano guidati dallo psicologo John Edgar Coover. Nel 1930 la Duke University divenne la seconda maggiore università a indagare criticamente i presunti fenomeni ESP e la psicocinesi. Sotto la guida dello psicologo William McDougall e con l'aiuto di altri come Karl Zener, Joseph B. Rhine, and Louisa E. Rhine e utilizzando dei volontari scelti tra gli studenti, il laboratorio divenne operativo. Al contrario del tradizionale approccio della ricerca psichica che generalmente richiedeva "prove qualitative" per i fenomeni paranormalli, gli esperimenti alla Duke University puntarono alla ricerca "quantitativa", usando un approccio statistico con le carte Zener e i dadi. Conseguenza di questi esperimenti alla Duke fu che tale tipo di metodo fu adottato in larga parte del mondo da chi indagava i fenomeni paranormali .
Il libro pubblicato da Rhine, New Frontiers of the Mind (1937), fece conoscere al mondo le risultanze dei lavori svolti nel laboratorio. Nel suo libro Rhine utilizzava largamente la parola "parapsicologia" per descrivere le ricerche condotte alla Duke. Rhine inoltre fondò un autonomo laboratorio di parapsicologia all'interno della Duke e iniziò a pubblicare il Journal of Parapsychology del quale era coeditore McDougall .
Gli esperimenti alla Duke attirarono molte critiche dagli psicologi che si tacciarono tali studi di mancare di prove circa l'esistenza dell'ESP. Rhine e i suoi colleghi cercarono di indirizzare queste critiche verso nuovi esperimenti, articoli e libri e riassunse le critiche e le sue risposte a riguardo in un libro: Extra-Sensory Perception After Sixty Years. Il consiglio direttivo della Duke University ebbe nel tempo sempre meno interesse verso la parapsicologia, e dopo il pensionamento di Rhine nel 1965, ogni collegamento tra ricerca parapsicologica e l'università venne meno. In seguito Rhine diede vita alla Foundation for Research on the Nature of Man (FRNM) e all'Institute for Parapsychology per continuare i lavori svolti nel laboratorio della Duke . Nel 1995, centenario della nascita di Rhine, l'FRNM fu rinominato Rhine Research Center che ha come scopo quello di implementare la condizione umana creando una consapevolezza scientifica su quelle abilità e capacità sensitive che sembrano trascendere gli ordinari limiti dello spazio e del tempo.

La fondazione dell'Associazione Parapsicologica.

L'Associazione Parapsicologica (PA) fu creata a Durham in North Carolina il 19 giugno del 1957. La sua istituzione fu proposta da J. B. Rhine in un workshop sulla parapsicologia tenuto nel laboratorio della Duke University. Il fine dell'associazione, così come descritto nello statuto, è "promuovere la parapsicologia a scienza, diffondere la conoscenza di essa e integrare le scoperte con quelle compiute in altri campi scientifici".
Sotto la direzione di Margaret Mead, l'associazione fece grandi passi in avanti nel campo della parapsicologia e nel 1969 divenne affiliata della American Association for the Advancement of Science (AAAS), la più grande associazione scientifica del mondo.. Nel 1979 il fisicoJohn A. Wheeler affermò che la parapsicologia è una pseudoscienza e che quindi l'affiliazione all'AAAS andava riconsiderata . Tuttavia la richiesta di Wheeler non ebbe successo . Oggi, l'Associazione Parapsicologica conta 300 aderenti tra associati e affiliati e mantiene la sua affiliazione all'AAAS . Il convegno annuale dell'AAAS prevede un forum dove i parapsicologi possono presentare le proprie ricerche agli scienziati di altre aree e portare avanti la parapsicologia nell'attività di lobbismo sulle linee di condotta nazionali relative alla scienza.

Gli anni settanta e l'incremento delle ricerche.

L'affiliazione della Parapsychological Association all'American Association for the Advancement of Science unitamente alla generale apertura verso i fenomeni psichici e all'occulto segno gli anni settanta come il decennio caratterizzato dall'incremento delle ricerche nel campo parapsicologico. In questi anni venne fondate altre importanti organizzazioni: l'Academy of Religion and Psychical Research, l'Institute of Noetic Sciences (1973), la International Kirlian Research Association (1975), e il Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory (1979). Il lavoro sulla parapsicologia fu altresì svolto nello Stanford Research Institute (SRI).. Gli stessi scopi della ricerca parapsicologica furono ampliati. Lo psichiatra Ian Stevenson condusse gra parte delle proprie discusse ricerche sulla reincarnazione durante questi anni. Lo psicologo Thelma Moss impiego molto del suo tempo nello studio dell'effetto Kirlian nel laboratorio parapsicologico di UCLA. L'influenza di maestri spirituali provenienti dall'Asia e le loro affermazioni sui poteri prodotti dalla meditazione, spinse la ricerca verso gli "stati alterati della coscienza". Il direttore dell'American Society for Psychical Research, Karlis Osis, condusse esperimenti sulle esperienze extracorporee e sui segnali astrali. Il fisico Russell Targ coniò il termine "visualizzazione remota" (remote viewing) per utilizzarlo nelle sue ricerche psi nel1974 .
In quegli anni anche gli accademici che non si occupavano di parapsicologia sembravano ottimisti sulle ricerche che si stavano conducendo. Nel 1979 un sondaggio tra più di 1100 professori universitari negli Stati Uniti mise in luce come solo il 2% degli psicologi ritenesse la percezione extrasensoriale impossibile. Una più alta percentuale (34%) riteneva che i fenomeni ESP fossero già provati o che comunque fosse possibile provarli. In un'altra area di studio la percentuale fu perfino più alta: il 55% di coloro che si occupavano di scienze naturali, il 66% di coloro che si occupavano di scienze sociali (esclusi gli psicologi) e il 77% degli insegnanti d'arte e di materie umanistiche riteneva che fosse utile compiere ricerche sull'ESP . I sondaggi sul paranormale continuarono attraverso gli anni settanta sino agli inizi degli anni ottanta. Proprio all'inizio degli anni ottanta la Parapsychological Association affermò di avere ricercatori affiliati in più di trenta Stati. Inoltre, analoghe ricerche erano condotte da ricercatori non affiliati alla PA nell'europa dell'est e in Unione Sovietica.

La parapsicologia oggi.

Dagli anni settanta in poi la considerazione per le ricerche parapsicologiche è andata via via scemando. Le prime ricerche furono considerate inconcludenti e i parapsicologi si trovarono di fronte la forte opposizione dei loro colleghi accademici . Alcuni effetti che sembravano essere paranormali, ad esempio l'effetto Kirlian, scomparvero quando furono testati sotto stretti controllo, lasciando quindi queste ricerche ad un punto morto. Molti laboratori di ricerca statunitensi furono chiusi, citando come ragione la mancanza di accettazione da parte della scienza e lasciando così la ricerca parapsicologica confinata nelle istituzioni private finanziate con fondi privati . Dopo ventotto anni di ricerche il Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory ha chiuso i propri laboratori nel 2007 .Due università negli Stati Uniti hanno ancora dei laboratori per la parapsicologia: il dipartimento per gli studi percettivi, che è una unità del dipartimento di medicina psichiatrica dell'università della Virginia, studia la possibilità di una permanenza del conscio dopo la morte del corpo; il laboratorio Veritas dell'Università dell'Arizona conduce ricerche sui medium. Varie istituzioni private, incluso l'Institute of Noetic Sciences, conducono e promuovono la ricerca parapsicologica. La Gran Bretagna è leader in europa nella ricerca parapsicologica con privati che hanno fondato laboratori all'interno della Università di Edimburgo, della Universita di Northampton, e della Liverpool Hope University, ed anche in diverse altre ]. Le ricerche parapsicologiche inoltre hanno trovato incremento anche in alcune sub-discipline della psicologia. Un esempio ne è la psicologia transpersonale che si propone di studiare gli aspetti trascendenti o spirituali della mente umana e anomalie psicologiche, analizzando credenze paranormali ed esperienze soggettive anomale con i tradizionali strumenti della psicologia.

Pensiero del giorno.

E' da un'po' che non scrivo e di questo me ne rammarico ma ho avuto molte cose da fare.....Oggi sono triste e forse so anche il perché.
Forse non riesco a capire la motivazione di alcuni sprechi di energia...per cose futili ed insensate...so solo che sono degli sprechi...

sabato 13 novembre 2010

Esame di metodologia della ricerca storica........

Fra qualche giorno avrò l'esame di metodologia della ricerca storica.....Speriamo che tutto vada per il verso giusto....Sono un pochino in ansia.

I crisantemi...

I crisantemi mi piacciono molto nonostante che in Italia siano considerati fiori destinati ai defunti.
In Giappone e in Cina ad esempio sono presenti nei giardini da molto tempo. Essi sono il fiore nazionale Giapponese .
L'impulso maggiore alla coltivazione del crisantemo si ha nella prima meta' del 1900, continue mostre e premiazioni spingono i coltivatori a trovare sempre nuove varieta', malgrado oggi questa frenesia si sia attenuata la scelta di piante colorate, resistenti e particolari continua ad aumentare.
Uno stimolo ad una piu' massiccia diffusione dei crisantemi, anche qui da noi, dovrebbe venire dalla loro resistenza e dalla loro fioritura coloratissima e varia, che avviene in un periodo in cui ormai l'autunno ha gia' dato il meglio di se per quel che riguarda i colori e le fioriture invernali ancora devono prepararsi. Con una scelta accurata delle piante si puo' benissimo ottenere una fioritura che dalla fine dell'estate ci accompagnera' per quasi cinque mesi.

martedì 2 novembre 2010

Il Vampirismo

I vampiri mi sono sempre piaciuti molto, mi hanno sempre attratto. In realtà mi attrae tutto ciò che è misterioso e inconcepibile alla mente umana. E mi sono posta delle domande : Da dove proviene il "mito" dei vampiri? Quale origine hanno? Che paure oscure fanno emergere? Ora ne sapremo di più.
Cenni storici e definizione......
l vampiro è un essere mitologico o folkloristico che sopravvive nutrendosi dell'essenza vitale (generalmente sotto forma di sangue) di altre creature, nonché una delle figure dominanti del genere horror.
Nonostante la speculazione sostenuta dallo storico letterario Brian Frost secondo la quale la credenza dei vampiri "potrebbe risalire alla preistoria", il termine vampirodivenne popolare solo agli inizi del XVIII secolo, in seguito all'influenza delle superstizioni presenti nell'Europa dell'est e nei Balcani, dove le leggende sui vampiri erano molto frequenti. Allo stesso tempo, nacquero altri termini, come vrykolakasin Grecia e strigoi in Romania. La superstizione nei confronti dei vampiri crebbe a tal punto da far nascere una grave isteria collettiva che portò alla morte di numerose persone accusate di vampirismo.
I folkloristici vampiri dell'Europa dell'est presentavano una notevole varietà di rappresentazioni, dal simile agli umani al cadavere putrefatto. Fu il successo del romanzo Il vampiro di John Polidori (1819) ad instaurare la carismatica e sofisticata figura del vampiro nelle arti che influenzò le opere vampiresche del XIX secolo e ispirò personaggi come Varney il Vampiro e il Conte Dracula[9].
È però il romanzo Dracula, scritto nel 1897 da Bram Stoker, ad essere considerato la quintessenza del romanzo vampiresco e che fornì le basi per le opere moderne.Dracula trattò una mitologia costituita da lupi mannari e altri demoni dando voce "allo stato d'ansia di un'epoca" e "alla paura della società patriarcale vittoriana". 
Il successo di questo libro fece nascere un distintivo genere vampiresco che è ancora popolare nel XXI secolo, con un'impressionante collezione di librifilmvideogiochi eserie televisive.L'esatta etimologia del termine vampiro non è chiara. Tuttavia, è ragionevole pensare che possa derivare dal serboвампир/vampire che sia successivamente passato al tedesco Vampir, al francese vampyre, all'inglese vampire (la cui prima apparizione del termine nell'Oxford English Dictionary risale al 1734) e all'italiano vampiro. Un'altra teoria, meno popolare, sostiene che il termine slavo derivi dal turco ubyr, che significa "strega". In russo antico, il vampiro è detto inoltre Упирь (Upir').
Numerose lingue slave presentano forme parallele del termine serbo: il bulgaro вампир (vampir), il croato upir/upirina, il ceco e slovacco upír, il polacco wąpierz, l'ucraino упир (upyr), il russo упырь (upyr'), il bielorusso упыр (upyr), e l'antico slavo dell'est упирь (upir'). Da notare che successivamente la maggior parte di queste lingue adottarono forme come "vampir/wampir" dall'Occidente.

Folklore 

Descrizione e attributi comuni Il concetto di vampirismo esiste da millenni; culture come quella mesopotamicaebreagreca e romana concepirono demoni e spiriti che possono essere considerati precursori dei moderni vampiri. Ad ogni modo, nonostante la presenza di creature simili ai vampiri in queste antiche civiltà, il folklore sui vampiri così come lo conosciamo oggi si è originato esclusivamente nell'Europa dell'est quando i miti della tradizione orale di numerosi gruppi etnici vennero messi per iscritto e pubblicati. Nella maggior parte dei casi, i vampiri sono creature malvagie redivive, vittime suicide o streghe, ma possono anche essere cadaveri posseduti da spiriti malevoli o umani trasformati dopo essere stati morsi da altri vampiri. La credenza in tali leggende divenne così persuasiva da causare isteria di massa e pubbliche esecuzioni di persone credute vampiri.
Nonostante sia difficile dare un'unica, definitiva descrizione del vampiro folkloristico, vi sono tuttavia alcuni elementi che sono comuni a molte leggende europee. I vampiri erano generalmente descritti come gonfi, con una carnagione scura, o sanguigna; queste caratteristiche erano spesso attribuite alla nutrizione a base di sangue. Il vampiro, nella sua tomba, tendeva a perdere sangue dalla bocca e dal naso, mentre il suo occhio sinistro rimaneva spesso aperto.
 Veniva seppellito rivestito con un telo di lino, e i suoi denti, capelli e unghie continuavano a crescere dopo la morte. La zanne (i canini), invece, non facevano parte delle sue caratteristiche[20].

Creazione 

Le cause della vampirizzazione (la nascita o creazioni di un nuovo vampiro) erano molte e varie nel folklore originario. Secondo la tradizione slava e cinese, qualsiasi cadavere che veniva scavalcato da un animale, particolarmente un cane o un gatto, aveva la possibilità di diventare un non morto. Anche i cadaveri che non venivano trattati con acqua in ebollizione erano considerati a rischio. Nel folklore russo si diceva che i vampiri erano un tempo streghe o persone che si erano ribellati contro la Chiesa quando erano ancora in vita. Alcune pratiche popolari erano utilizzate per scongiurare il ritorno nel mondo dei vivi di un caro estinto in qualità di non morto. Era assai diffuso seppellire i morti a testa in giù e collocare oggetti terreni, come falci o falcetti vicino alla tomba per soddisfare i demoni che tentavano di possedere il morto o per mitigare quest'ultimo e prevenire la sua risurrezione dalla tomba. Questo metodo assomiglia alla pratica greca di appoggiare unobolo sulla bocca del defunto per pagare il dazio e poter attraversare il fiume Stige nell'oltretomba; è stata sostenuta la possibilità che in realtà la moneta servisse a scacciare spiriti maligni intenzionati ad entrare in possesso del corpo, e che questo possa avere influenzato il folklore sui vampiri. Questa tradizione persiste nel folklore greco del vrykolakas, in cui una croce di cera e un pezzo di porcellana con l'iscrizione "Gesù Cristo vince" erano posizionati sul corpo del defunto per prevenire che questi diventasse un vampiro. Altri metodi usati frequentemente in Europa includevano la rottura dei tendini all'altezza del ginocchio o il posizionamento di semi di papavero, di miglio o di sabbia sul terreno sopra la tomba di un presunto vampiro; questa pratica intendeva lasciare i vampiri occupati tutta la notte a contare i granelli che cadevano all'interno della bara, e li associava quindi all'aritmomania. Secondo una leggenda cinese, se una creatura simile a un vampiro si trovasse davanti un sacco di riso, si metterebbe a contare tutti i chicchi; altre leggende simili, che riguardano streghe o altri esseri malvagi, sono presenti sia nel subcontinente indiano così come nell'America del sud.

Identificazione.

Erano utilizzati molti rituali per identificare un vampiro. Un metodo per trovare la tomba di un vampiro consisteva nel far cavalcare un ragazzo vergine su uno stallone vergine all'interno di un cimitero: il cavallo si sarebbe fermato sopra la tomba in questione. Generalmente era necessario un cavallo nero, ad eccezione dell'Albania dove doveva essere bianco. Inoltre, l'apparizione di buchi sul terreno sopra una tomba era considerato segno di vampirismo. Cadaveri creduti vampiri erano generalmente descritti come più sani del dovuto, gonfi ma con pochi o nessun segno di decomposizione. In alcuni casi, quando una tomba sospetta veniva aperta, i presenti descrivevano il cadavere con la faccia ricoperta del sangue di una sua vittima. La morte di bestiame, pecore, parenti o vicini di casa era la prova dell'attività di un vampiro nella zona. Alcuni vampiri folkloristici, inoltre, potevano testimoniare la propria presenza tramite attività simili a quelle dei poltergeist, come scagliando pietre sui tetti o muovendo piccoli oggetti, e provocando incubi a chi dormiva.

Protezione 

Oggetti apotropaici in grado di scacciare entità redivive sono molto diffusi nel folklore sui vampiri. L'aglio è un classico esempio, ma si dice che anche anche la rosa selvatica e il biancospino siano dannosi nei confronti dei vampiri. In Europa, inoltre, si credeva che spargere semi disenape sul tetto di una casa li avrebbe tenuti lontani. Altri oggetti esorcizzanti potevano essere ad esempio crocifissirosari o acqua santa. Si dice che i vampiri non siano in grado di camminare su un terreno consacrato, come quelli di chiese e templi o attraversare acqua corrente (come quella dei fiumi). Anche gli specchi venivano usati per allontanare i vampiri, ad esempio posizionandone uno sulla porta d'ingresso (secondo alcune culture, i vampiri non possono riflettersi e talvolta non proiettano la propria ombra, forse per via della mancanza dell'anima. Questa caratteristica, sebbene non universale (il greco vrykolakas/tympanios era in grado sia di riflettersi che di proiettare un'ombra), venne usata da Bram Stoker nel romanzo Dracula; divenne popolare e venne ripresa da numerosi scrittori e registi. Altre leggende sostengono che un vampiro non possa entrare in un'abitazione se non invitato dal padrone di casa, ma una volta invitato possa entrarvi e uscirvi a piacimento I vampiri folkloristici erano più attivi la notte, ma non erano considerati vulnerabili alla luce del sole. Uno dei più conosciuti metodi per uccidere un vampiro è impalarlo, specialmente nella cultura slava. In Russia e negli stati Baltici si preferiva il legno di frassino, in Serbia quello di biancospino, e quello di quercia in Slesia. Potenziali vampiri venivano spesso impalati attraverso il cuore, ad eccezione di Russia e Germania, dove venivano impalati attraverso la bocca, e della Serbia, dove venivano impalati attraverso lo stomaco[44]. Bucare la pelle del petto era un modo per "sgonfiare" i vampiri (ritenuti più "gonfi" degli umani); i cadaveri venivano talvolta seppelliti con oggetti pungenti, di modo che se il corpo si fosse trasformato in vampiro (e quindi gonfiato), gli oggetti lo avrebbero bucato e sgonfiato. La decapitazione era il metodo più usato in Germania e nelle aree slave dell'ovest, con la testa seppellita tra i piedi, dietro le natiche o lontano dal corpo, di modo che l'anima non si attardasse nella sua dipartita indugiando nel corpo terreno. Talvolta la testa, il corpo o i vestiti di un vampiro venivano inchiodati al terreno, per prevenire la rinascita. I nomadi schiacciavano aghi di acciaio o di ferro nel cuore dei cadaveri e infilavano pezzi di ferro nella bocca, sugli occhi, nelle orecchie e tra le dita nel momento della sepoltura. A volte mettevano del biancospino in una calza del defunto o trafiggevano le sue gambe con un paletto di legno. In una tomba risalente al XVI secolo, ritrovata nei pressi di Venezia nel 2006, gli archeologi trovarono un cadavere di donna con un mattone conficcato a forza nella bocca; l'atto venne considerato come un rituale contro i vampiri[47]. Altre misure contro i vampiri includevano bagnare la tomba con acqua bollente o la completa incinerazione del corpo. Nei Balcani un vampiro poteva anche essere ucciso con un colpo di pistola o affogato, ripetendo la sua cerimonia funebre, spruzzando acqua santa sul suo corpo o con un esorcismo. In Romania poteva essere inserito dell'aglio in bocca, e fino al XIX secolo veniva presa la precauzione di sparare al corpo nella bara. In casi eccezionali, il cadavere veniva dismembrato e i pezzi bruciati, mischiati ad acqua e somministrati ai membri della famiglia come cura. Nella regione della Sassonia, in Germania, veniva messo un limone nella bocca dei sospetti vampiri.

Antiche credenze [modifica]

Racconti di esseri soprannaturali che si nutrono di sangue o di carne fresca di esseri viventi fanno parte di quasi tutte le culture del mondo da diversi secoli. Oggi assoceremmo queste creature ai vampiri, ma nei tempi antichi il termine vampiro non esisteva; bere sangue e simili attività erano attribuite a demoni o spiriti; persino il Diavolo erano considerato sinonimo di vampiro. Quasi tutte le culture associano il bere sangue con demoni o creature redivive, o in alcuni casi con divinità. In India, ad esempio, alcuni racconti sui Baital, esseri simili ai ghoul che possono entrare in possesso dei corpi, sono stati raccolti nel libro Baital Pachisi; una racconto del libro Kathāsaritsāgara narra di come il Re Vikramāditya intraprenda una ricerca per trovarne uno particolarmente elusivo. Anche Pishacha, lo spirito di malfattori o di coloro che morirono pazzi, rispecchia alcune caratteristiche dei vampiri e all'antica dea indiana Kali, con zanne e una ghirlanda di cadaveri o teschi, venne attribuito il nutrirsi di sangue. Nell'antico Egitto, la dea Sekhmet beveva sangue.
I Persiani furono una delle prime civiltà a tramandare racconti di demoni bevitori di sangue: sono stati portati alla luce dei cocci di porcellana su cui erano state raffigurate creature che tentano di bere il sangue degli uomini. L'antica Babilonia e l'Assiria possiedono racconti della figura mitica Lilitu, che nella demologia ebraica diede vita a Lilith (Ebreo לילית), un demone che si nutriva di sangue di bambino, e a sua figliaLilu.
La mitologia greca e latina descrivono creature come le Empuse, le Lamie e le Strigi. Col passare del tempo, le prime due divennero termini generali rispettivamente per indicare streghe e demoni. Empusa era la figlia della dea Ecate ed era descritta come una creatura demoniaca dai piedi di bronzo. Si trasformava in una giovane donna e seduceva gli uomini per bere il loro sangue. Lamia banchettava sui letti dei bambini la notte, succhiando il loro sangue, così come faceva la figura mitologica Gello. Come Lamia, la Strige si cibava di bambini, ma anche di giovani uomini. Erano descritte come aventi il corpo di corvo o d'uccello in generale, e successivamente vennero identificate nella mitologica romana nella strige, un uccello notturno che si ciba di sangue e carne umana.

Origini delle credenze sui vampiri [modifica]

Molte teorie per le origini delle credenze sui vampiri sono state offerte come spiegazione per la superstizione, e talvolta isteria di massa, causata dai vampiri: sono state citate la sepoltura prematura e in particolar modo la grave ignoranza circa ciò che avviene al corpo umano dopo la morte (mala interpretazione del ciclo di decomposizione).

Spiritualismo slavo 

Una kikimora illustrata da Ivan Bilibin.
Nonostante molte altre culture tramandino superstizioni riguardanti non-morti o altri spiriti redivivi (revenant), quello concepito dalla mitologia slava è considerato il vampiro per eccellenza. Le radici della convinzione dell'esistenza dei vampiri in questa cultura sono basate sulle credenze e pratiche pre-cristiane del popolo slavo e sulla loro concezione di oltre tomba. Nonostante la mancanza di scrittori slavi pre-cristiani che descrivessero i dettagli della "vecchia religione", molte credenze spirituali pagane e rituali sono rimasti radicati nel popolo slavo anche dopo l'avvento del Cristianesimo. Esempi di queste credenze includono il culto degli antenati, delle divinità protettrici della casa e la convinzione che l'anima sopravviva alla morte terrena.
Demoni e spiriti ebbero importanti funzioni nella società slava pre-industriale e si credeva che potessero interagire con la vita degli uomini. Alcuni spiriti erano benevoli e aiutavano l'uomo, mentre altri erano pericolosi e potenzialmente distruttivi. Alcuni esempi di questi spiriti sono idomovoi, le rusalka, le veela, le kikimora, i poludnitsa e i vodyanoy. Si pensava inoltre che questi spiriti derivassero dagli avi o altri umani deceduti. Potevano apparire in diverse forme, compresa quella animale o umana. Gli spiriti malevoli partecipavano in crudeli attività, come l'affogamento di umani, la distruzione del raccolto, o il succhiare il sangue del bestiame e talvolta degli umani. Gli slavi erano dunque obbligati ad appagare tali spiriti per prevenire il loro comportamento distruttivo.
Secondo le credenze slave, vi era una netta distinzione tra corpo e anima. Questa era imperitura e alla morte del corpo avrebbe vagato per 40 anni prima di trovare pace nell'oltretomba eterno. Per questo motivo, alla morte di un parente, veniva lasciata una finestra aperta, di modo che l'anima potesse entrare e uscire a suo piacimento. Si credeva che durante questo periodo l'anima avesse la capacità di poter rientrare nel corpo del defunto. Così come per i demoni, anche le anime potevano avere un effetto sia positivo che negativo a seconda della loro natura. Molti riti sepolcrali avevano lo scopo di assicurare la purezza dell'anima, ora che si era separata dal corpo. La morte di un bambino non battezzato, un morte violenta o prematura, la morte di un grave peccatore (come uno stregone o un assassino) o una sepoltura non appropriata erano tutte cause di impurità dell'anima. Un'anima impura era molto temuta dagli slavi, poiché era potenzialmente vendicativa.
Da queste credenze riguardo la morte e l'anima deriva il concetto slavo di vampiro. Un vampiro è la manifestazione di una spirito impuro che sta possedendo un corpo in decomposizione. Questa creatura non-morta è vendicativa e gelosa nei confronti dei vivi, da cui succhia sangue per sopravvivere.

Interpretazione psicoanalitica 

Nel suo trattato del 1931 On the Nightmare (Sull'incubo), lo psicoanalista gallese Ernest Jones scrisse che i vampiri sono il simbolo di numerosi meccanismi di difesa inconsci. Amore, senso di colpa e odio sono emozioni che spingono il defunto a uscire dalla propria tomba. Poiché coloro che si ritrovano in lutto desiderano ricongiungersi con i propri cari estinti, potrebbero aver proiettato l'idea che anche il defunto voglia lo stesso. Da questo sarebbe quindi nato il credo secondo il quale i vampiri fanno visita ai propri familiari, in primis le mogli. Nei casi però in cui si era radicato nel rapporto un profondo senso di colpa, il desiderio di riunificazione venne sostituito da uno stato d'ansia, che portò a una rimozione, meccanismo psicologico che lo stesso Sigmund Freud collegò alla paura dell'occulto. Jones suppose che in questo caso l'originale desiderio di un riavvicinamento (sessuale) si era tramutato drasticamente in paura; l'amore è sostituito dal sadismo, e l'oggetto o la persona amata è sostitutita da un'entità sconosciuta. L'aspetto sessuale potrebbe essere presente come non esserlo. Alcuni critici moderni hanno proposto una teoria più semplice: le persone si identificano nei vampiri immortali per superare o quantomeno temporaneamente sfuggire alla paura della morte.
L'innata sessualità del succhiare il sangue è legata al cannibalismo e a comportamenti simili a quelli dei demoni incubo. Molte leggende narrano di esseri che succhiano i liquidi da altre creature e sembra palese un'associazione con lo sperma. Infine Jones notò che mentre normali aspetti della sessualità sono repressi, forme regresse, come il sadismo, vengono invece espresse; e che il sadismo orale in particolare fosse parte integrante dei vampiri.